Società inclusive e partecipazione efficace

Società inclusive e partecipazione efficace

Le società inclusive affondano le loro radici in politiche di accesso e partecipazione efficace a tutti i livelli di vita di una persona, da...

mercoledì 25 maggio 2022

Simboli, Sistemi e Vantaggi della C.A.A.

La Comunicazione Aumentativa Alternativa è una modalità comunicativa utile ed efficace se utilizzata con precisione e professionalità. A tale scopo, è indispensabile conoscere e studiare i simboli ed i sistemi più adatti da impiegare nei singoli percorsi educativi, così da assicurare a ciascuno la massima possibilità d’espressione nei confronti del prossimo e del contesto sociale di riferimento.

Hodgon (1995) evidenzia l’importanza dei supporti visivi, indicandoli come mezzi di comunicazione universali, in grado di essere compresi da tutti colori che ne facciano uso, senza lasciare spazio ad eccessivi equivoci. Le immagini agevolano la conoscenza di oggetti e la scoperta del loro uso, nonché la capacità di espressione, riducendo la quantità di informazioni che rimarrebbero altrimenti latenti (Visconti, Peroni & Ciceri, 2007). 


La comunicazione mediata dalle immagini presenta dei vantaggi che non tutti i canali comunicativi manifestano e che le conferiscono un valore aggiunto:
  • i pittogrammi si possono evolvere con la persona, partendo da un piano maggiormente tangibile, per arrivare, poi, ad uno gradualmente più astratto che si avvicina a sistemi comunicativi con un maggior grado di complessità (Dettori & Letteri, 2021);
  • nel contesto educativo e scolastico, le illustrazioni promuovono l’inclusione in senso ampio, ovvero non solo nei confronti dello studente con disabilità, ma dell’intero gruppo classe, grazie alla rapidità nella trasmissione del messaggio rispetto al canale verbale (Cafiero, 2009);
  • la CAA non supporta solamente l’apprendimento di studenti con disabilità, ma anche degli stranieri che si approcciano ad una nuova lingua, degli allievi con Bisogni Educativi Speciali (Dettori & Letteri, 2021) ed ADHD, ovvero che presentano particolari difficoltà sul piano dell’attenzione e della concentrazione durante le attività didattiche (Dettori & Camboni, 2021);
  • l’impiego di un sistema comunicativo di questo tipo aiuta ad evitare che il soggetto con disabilità si impoverisca dal punto di vista sia simbolico sia cognitivo o che sviluppi delle ulteriori patologie a livello psichiatrico (Costantino, Marini, Bergamaschi & Lanzini, 2007).
Nel panorama nazionale, diverse sono le tipologie di simboli utilizzabili per progettare interventi in Comunicazione Aumentativa Alternativa; in particolare, i principali sistemi simbolici sono i seguenti:

I principali sistemi simbolici per la CAA


In questi ultimi anni, inoltre, è stato elaborato il PASS (Picture Augmentative Synsemic System), un nuovo sistema di simboli rilasciato con la licenza open source e molto utilizzato per intervenire con i casi di autismo. Si basa su alcuni principi fondanti, come la sostenibilità, la regolarità ed il fatto di essere il più possibile indipendente da una lingua in particolare, utilizzando solo le potenzialità del segno grafico, quindi, il pensiero deduttivo. Il suo obiettivo principale è fornire una solida base per l’apprendimento di successive stratificazioni sintattiche; inoltre, possiede un valore aggiunto, perché è uno strumento simbolico che vuole fornire un supporto a medici ed operatori sanitari che si trovano a praticare una terapia clinica oppure una specifica sperimentazione con soggetti autistici (Bonora, Dalai, De Rosa, Panunzi, Perondi & Rubertelli, 2019).

La CAA può essere utilizzata con diverse tipologie di destinatari, a partire da esigenze di varia natura. Sono proprio queste ultime che indicano il sistema più efficace da adottare per la buona riuscita della stimolazione comunicativa. Tra i più diffusi vi sono il PECS, il TEACCH ed il TED, con finalità comuni, ma passaggi talvolta differenti. 

Riferimenti bibliografici:
  • Hodgdon, L. A. (1995). Visual Strategies for Improving Communication: Practical Supports for School and Home. (Trad it. a cura di Arduino G.M. & Kozarzewska Bigazzi A. (2004). Strategie visive per la comunicazione. Guida pratica per l’intervento nell’autismo e nelle gravi disabilità di sviluppo. Gussago: Vannini Editrice).

  • Visconti, P., Peroni, M. & Ciceri, F. (2007). Immagini per parlare. Percorsi di comunicazione aumentativa alternativa per persone con disturbi autistici. Gussago: Vannini Editrice.

  • Dettori, F. G. & Letteri, B. (2021). Un modello di formazione dei docenti, per una ricaduta efficace sulla didattica digitale inclusiva. Annali online della Didattica e della Formazione Docente, 13(22), 68-87.

  • Cafiero, J.M. (2009). Comunicazione aumentativa e alternativa. Strumenti e strategie per l’autismo e i deficit di comunicazione. Trento: Erickson.

  • Dettori, F. G. & Camboni, F. (2021). I disturbi del neurosviluppo e del comportamento. Sapere medico e pedagogico didattico al servizio dell’inclusione scolastica. Milano: FrancoAngeli.

  • Costantino, A., Marini, M., Bergamaschi, N. & Lanzini, L. (2007). L’intervento di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) in età evolutiva. Quaderni acp, 14(1), 34-38.

  • Bonora, G., Dalai, G., De Rosa, D., Panunzi, M., Perondi, L. & Rubertelli, C. (2019). PASS: Picture Augmentative Synsemic System. A new system for AAC habilitative practices, theoretical background. Inmaterial. Diseño, Arte y Sociedad, 4(8), pp. 33-78. 

venerdì 20 maggio 2022

Valorizzazione delle Risorse Umane

 

Da almeno tre decenni si è iniziato a parlare di diversity management nei contesti aziendali. 
La teoria del diversity management è nata negli Stati Uniti a metà degli anni '90 con l'obiettivo di individuare le modalità attraverso cui un'impresa potesse occuparsi delle diversità in modo attivo e strategico.

Si tratta di quell’ insieme di pratiche e politiche volte a valorizzare la diversità all’interno di un ambiente di lavoro - che sia di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche, ecc. - supportando differenti stili di vita e rispondendo alle loro distinte esigenze. 


Modificare la gestione delle risorse umane ha a che fare con la valorizzazione di ogni ogni peculiarità personale. Vogliamo parlare di peculiarità e non di diversità, in quanto questa sarebbe da intendere come qualcosa di relativo, poichè non è presente una normalità statica, un sistema di valori prestabiliti, in contrapposizione alla quale si riesce a definire qualcuno o qualcosa come diverso. Ogni individuo ha una diversa percezione delle cose ed una diversa concezione del mondo.
Azione operativa: andare a rimodellare l’organizzazione aziendale al fine di renderla
Occorre rimodellare l’organizzazione aziendale al fine di renderla maggiormente accessibile sulla base delle caratteristiche dei lavoratori, permettendo di esprimere le proprie capacità professionali. Il Diversity Management è un approccio attento alla sensibilità delle diversità, mira a valorizzare le persone attraverso sviluppo e formazione, mira a sensibilizzare i lavoratori decostruendo gli stereotipi, abbattendo le discriminazioni e sviluppando collaborazione e comunicazione (Signorelli, 2007).

 

Obiettivo Inclusione : La Matematica e gli studenti non vedenti

La Matematica e gli studenti non vedenti 


Le persone con disabilità visive possono accedere alle informazioni testuali attraverso le tecnologie assistive come gli screen reader e la barra Braille. 

Queste tecnologie lasciano dei problemi aperti : i grafici , le immagini e le formule .

Le rappresentazioni grafiche sono comunemente utilizzate per trasmettere concetti matematici, visualizzare dati, o fornire precise informazioni quantitative. In particolare, i grafici di funzioni matematiche sono usati per fornire allo stesso tempo indicazioni sulle proprietà globali di una funzione, come l'andamento crescente od decrescente, e precisi valori quantitativi. Tuttavia, diversamente dal testo, le rappresentazioni come i grafici di funzione non sono accessibili a persone con disabilità visive, il che limita il loro diritto allo studiare e lavoro.

 
 il Braille si basa su una 
codifica in                                                   
sei punti, esso permette la 
generazione di sole 64 diverse 
configurazioni, che non sono 
abbastanza per rappresentare 
la grande varietà di simboli 
matematici necessari: di conseguenza 
molti simboli  utilizzano 
la combinazione 
di più caratteri Braille, il che rende
 le formule linearizzate ancora più 
lunghe e di difficile comprensione

  La riduzione della lunghezza 

delle formule matematiche
 rappresentate in Braille 
viene effettuata assegnando ad uno 
stesso carattere Braille 
significati diversi 
a seconda del contesto in cui 
esso viene usato.

Queste notazioni sono 

abbastanza difficili da apprendere 
(e da insegnare), in quanto 
chi impara deve cimentarsi 
con due difficoltà: 
la comprensione del contenuto 
matematico e la codifica 
dello stesso.

 Per complicare 

le cose, le notazioni 
Braille 
sono state sviluppate in 
paesi diversi, 
con differenti radici 
linguistiche e 
culturali, e risultano 
pertanto 
molto diverse tra loro. 
Questo significa che una 
funzione in Braille scritta 
con la notazione
 italiana non 
è comprensibile da un 
lettore tedesco, inglese 
o giapponese, e viceversa.

 L'alternativa al Braille 

è la pronuncia della 
versione linearizzata 
della formula da parte di 
una persona o per mezzo 
di un programma 
di sintesi vocale, 
ma in entrambi i casi l'ascolto 
delle formule presenta 
alcuni svantaggi 
rispetto alla lettura diretta. 

                                                                                        

Ad esempio la formula 

“x più uno fratto x meno uno” 

può significare:    

                                                                               Ad esempio la formula 1+√ 5 ,
                                          2 

 Può essere letta come "\frac{1+\sqrt{5}}{2}" 



 Oppure come "inizio frazione uno

più radice cinque

denominatore due fine frazione" 


Alcuni esempi dei precedenti sistemi in uso adottati per superare i problemi precedentemente descritti

Nel linguaggio MathML (Mathematical Markup Language),  l’equazione  ax3 + bx2 + cx + d = 0  diventa 






 Nel sistema LAMBDA (Linear Access to Mathematics for Braille Device and Audio–synthesis), l’equazione

                    X + 1     diventa     

X – 1 



Tale sistema è poco conosciuto ed usa troppi simboli per poter rendere accessibili le formule

Utilizzando però un linguaggio appositamente nato e sviluppato per disabili visivi si perde 
di vista il concetto di inclusività.

                                LaTeX

LaTeX è un linguaggio di markup usato per la preparazione di testi basato sul programma di composizione tipografica TeX

essendo dei file di testo possono essere letti su un display Braille o attraverso un sintetizzatore vocale 





Il LaTeX ha una modalità speciale per scrivere la matematica: per attivarla occorre segnalare la presenza di una formula, inserendo la stessa tra due sequenze speciali di caratteri. Quando si utilizza una di queste sequenze il  programma entra in modo matematico, quando si chiude la formula 
con la sequenza di fine formula il  programma ritorna in modo testo.

















domenica 15 maggio 2022

Obiettivo Inclusione : presentazione

 


Obiettivo Inclusione

Creare una società per tutti vuol dire lavorare per abbattere le barriere che creano differenze, per lasciare ad ognuno la libertà di essere ciò che desidera e, così facendo, creare una comunità di eguali.


 

 


martedì 10 maggio 2022

Comunicazione, C.A.A. & Inclusione

L’epoca attuale è caratterizzata da molti tentativi d’innovazione per cercare di rendere la società un luogo maggiormente inclusivo nei confronti della diversità. Il bisogno naturale di comunicare spinge gli uomini a sperimentare modalità sempre nuove per testare strategie d’interazione che incontrino le capacità e le abilità di ciascun individuo.

Comunicare è un aspetto della vita umana che appartiene all’uomo e lo coinvolge fin dalla sua nascita in modo inconsapevole (Watzlawick, Beavin & Jackson, 1971) e può essere definito come “un codice condiviso che include elementi sia non verbali sia verbali che vengono utilizzati nella produzione e comprensione del linguaggio” (Visconti, Peroni & Ciceri, 2007 - pag.25). 

Il discorso sulla comunicazione è molto ampio ed in continua evoluzione. Tuttavia, è possibile individuare i cinque assiomi sui quali si basano tutte le interazioni di tipo umano : è impossibile non-comunicare; ogni comunicazione ha un aspetto contenutistico ed una relazionale; la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze comunicative; gli esseri umani comunicano sia numericamente sia analogicamente; gli scambi della comunicazione sono simmetrici o complementari (Watzlawick, Beavin & Jackson, 1971).


Inoltre, la comunicazione non è unica, ma esiste in svariate forme (Watson, Lord, Schaffer e Schopler, 1997).

Le sette forme di comunicazione



Ricordando che la comunicazione non è una sola, ma possiede molte sfaccettature, per implementare l’insorgenza o lo sviluppo delle abilità di interazione, è nato “un insieme di
conoscenze, strategie e tecnologie che hanno lo scopo di migliorare e incrementare le
capacità comunicative di coloro che hanno difficoltà, temporanee o permanenti, nell’utilizzo
del linguaggio orale e scritto” (Grenzi, 2018 - pag.4). Questo complesso di strumenti prende
il nome di Comunicazione Aumentativa Alternativa e viene abbreviato con la sigla C.A.A.; il
suo obiettivo principale è quello di fornire competenze comunicative a coloro che si trovano
in situazioni di difficoltà espressiva, favorendone l'inclusione (Beukelman & Mirenda, 2014).

Schematizzazione delle funzioni della

Comunicazione Aumentativa Alternativa (C.A.A.)

(Grenzi, 2018 - pag.5)


La C.A.A. si può adattare a diversi contesti di vita della persona (prima infanzia, scuola, centro
diurni, ambiente sanitario e contesto lavorativo), diventando una concreta via di inclusione (ISAA Italy, 2017).
I contesti applicativi della Comunicazione Aumentativa Alternativa nella vita dell’individuo

Per poter avviare un percorso basato sull’uso di immagini e simboli per comunicare è necessario condurre precedentemente una fase di osservazione nei confronti dell’individuo destinatario, così da comprendere quelle che sono realmente le sue difficoltà e potenzialità; solo in questo modo è possibile svolgere un lavoro di personalizzazione ed individualizzazione, partendo da quelli che sono i suoi interessi (Grenzi, 2018).

In una visione globale, quindi, la Comunicazione Aumentativa Alternativa facilita i processi di inclusione: basandosi sui simboli e sull’abilità visiva, risulta essere un linguaggio di facile comprensione per coloro che non hanno una specifica formazione nel settore (Grenzi, 2018) ed anche per i pari coinvolti nello scambio.


Riferimenti bibliografici: 
  • Watzlawick, P., Beavin, J. H. & Jackson, D. D. (1971). Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi. Roma: Astrolabio Ubaldini.
  • Visconti, P., Peroni, M. & Ciceri, F. (2007). Immagini per parlare. Percorsi di comunicazione aumentativa alternativa per persone con disturbi autistici. Gussago: Vannini Editrice.

  • Watson, L.R., Lord, C., Schaffer, B. & Schopler, E. (1997). La comunicazione spontanea nell’autismo. Trento: Erikson.

  • Grenzi, F. (2018). Leggo, scrivo, imparo con la CAA. Per la Scuola elementare. Milano: Gaia Edizioni.

  • Beukelman, D. R. & Mirenda, P. (2014). Manuale di Comunicazione Aumentativa e Alternativa: Interventi per bambini e adulti con complessi bisogni comunicativi. Trento: Erickson.

  • ISAAC Italy (2017). Principi e Pratiche in CAA. A cura del Comitato Scientifico di ISAAC Italy costituito da Corradi, F., Caretto, F., Castellano, G., Damiani, M., Gasperini, M., Luciani, N. & Veruggio, G. (con il contributo di Sarti, P. & Fronticelli, G.).

martedì 3 maggio 2022

L'importante del Lavoro per la società e per il singolo

 


«Viviamo in una società nella quale lo status sociale e la stima in se stessi sono fortemente legati all’occupazione e al reddito» (Solow 1994, pag.27).


Art.4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. 


Il lavoro ha un una posizione centrale nell’esistenza dell’individuo, sia in termini materiali, sia in termini di identità personale e posizione ricoperta all’interno della società.
Il lavoro è un perno importante nella definizione del sé, garantisce identità, inclusione sociale e autonomia finanziaria.

La sociologia economica suddivide il lavoro in due parti:
- parte economica (reddito)
- fattori sociali (prospettiva sociologica del lavoro) --> Secondo questa prospettiva il concetto di lavoro è ancorato alla risorsa umana: alla persona che è un insieme di attività pratica, creatività, sviluppo, comunicazione, sensibilità e qualità intrinseche.